La manutenzione delle reti idranti è prevista dal d.lgs. n.81 del 2008 – Testo unico sulla salute e sicurezza delle lavoratrici e dei
lavoratori nei luoghi di lavoro.
Nella UNI 671-3 viene indicata la periodicità degli interventi e le modalità d’esecuzione della manutenzione, che viene esplicitata attraverso 4 fasi:
- Sorveglianza: controlli regolari di tutti i naspi e idranti a muro che devono essere effettuati da parte della persona responsabile, o di un suo rappresentante, ad
intervalli che dipendono da condizioni ambientali e/o dal rischio di incendio per accertarsi che:
-Le attrezzature siano posizionate correttamente;
-Siano accessibili senza ostacoli, visibili chiaramente ed abbiano istruzioni d’uso leggibili;
-Non presentino segni di deterioramento, corrosione o perdite;
-Siano provviste di tutti i componenti;
-Non presentino anomalie, in caso contrario segnalare eventuali anomalie agli addetti alla prevenzione incendi.
- Controllo: consiste in una verifica semestrale atta a verificare che le istruzioni d’uso siano chiare e leggibili, la localizzazione sia chiaramente segnalata, i
ganci per il fissaggio atti allo scopo siano fissi e saldi, non vi siano segni di danneggiamento nella cassetta e che i portelli della stessa si aprano agevolmente. Si deve verificare il
funzionamento degli attacchi per autopompa controllando che le valvole d’intercettazione e di mandata siano di facile manovrabilità e si deve lasciare la valvola d’intercettazione in posizione aperta
con il ripristino di eventuali sigilli. Per gli idranti soprassuolo e sottosuolo si deve verificare che le valvole siano di facile manovrabilità e che i tappi di chiusura siano facilmente apribili.
Verificare che il contenuto delle cassette a corredo d’idranti sia completo di tutti i componenti necessari al corretto utilizzo dello stesso
- Collaudo funzionale: è volto a dimostrare la capacità del sistema di erogare come minimo le quantità d’acqua di progetto alle pressioni in esso specificate. Consiste
in un intervento annuale durante il quale, oltre alle operazioni previste per il controllo, si verifica l’integrità della manichetta in tutta la sua lunghezza tramite prova a pressione di rete. La
tubazione deve essere controllata in tutta la sua lunghezza per rilevare eventuali screpolature, deformazioni, logoramenti o danneggiamenti. Qualora la tubazione presenti qualsiasi difetto deve
essere sostituita o collaudata alla pressione d’esercizio di 1,2 MPa. A questa verifica si aggiunge anche il controllo che tutti i rami del sistema, soprattutto quelli terminali non inclusi in
qualche anello, siano efficienti. Quest’ultimo controllo prevede l’apertura di tutti gli idranti terminali con misurazione della pressione e della portata in essi raggiunta. Infine per le reti chiuse
ad anello, può essere molto importante eseguire un controllo sulle perdite di carico che la rete presenta nella sua estensione completa. Questo controllo richiede di poter operare su un tratto di
tubazione che presenti perdite di carico apprezzabili; pertanto viene di solito eseguito intercettando un ramo di una rete ad anello e flussando acqua dall’idrante che si viene a trovare alla fine
dell’anello rispetto all’alimentazione. Si misura la portata, tramite tubo di Pirot e la pressione in partenza dalla stazione di pompaggio o dall’alimentazione in genere, ed in corrispondenza
dell’idrante aperto. Se la perdita di carico è superiore a quella calcolata, occorre ricercare eventuali ostruzioni o valvole parzialmente intercettate che creano la maggiore perdita.
- Collaudo: è volto a dimostrare l’integrità complessiva del sistema e la sua capacità di resistere alla pressione. Ogni 5 anni (60 mesi) tutte le
tubazioni flessibili (idrante) e semirigide (naspi), devono essere sottoposte a prova idrostatica alla pressione di 1,2 MPa.